Momenti del vernissage nel Giardino di Oreste e Sala Civica
“Le città invisibili si presenta come una serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa a Kublai Kan, imperatore dei Tartari… Sono un sogno che nasce dal cuore delle città invivibili… Quello che sta a cuore al mio Maco Polo è scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, ragioni che potranno valere al di là di tutte le crisi. Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi. Il mio libro si apre e si chiude su immagini di città felici che continuamente prendono forma e svaniscono, nascoste nelle città infelici.”
(Italo Calvino - Le città invisibili, Ed. Oscar Mondadori 2009)
(Italo Calvino - Le città invisibili, Ed. Oscar Mondadori 2009)